Giuseppe
Giuseppe
Giuseppe è nato nel gennaio 2015, al Rifugio della Bubi. Ha vissuto sempre in pace e al sicuro, con il gruppo formato con la sua mamma e Magda e Margherita.Â
Quando è stato trasferito ad Ippoasi ha conosciuto Ercolino, Michelina, Macchia e Lorenzone, che gli hanno insegnato la gioia di correre a perdifiato nel grande recinto, di nutrirsi di fieno di ottima qualità , di stringere legami di affetto.Â
Giuseppe è timido, introverso e timoroso, il che va in assoluto contrasto con la sua mole fisica, visto che è un bue letteralmente mastodontico – come sarebbero i maschi della razza a cui appartiene, la mucca frisona, selezionata geneticamente per raggiungere le dimensioni ottimali per la mungitura meccanica.Â
Non abbiamo praticamente mai nemmeno sfiorato il nostro grande amico, che si tiene a debita distanza da noi e si spaventa al minimo rumore!Â
La sua mamma Rosalia è affettuosa e non è raro osservarli in teneri momenti di grooming reciproco.Â
Grazie a Sergio e Daniela di Bologna, a Mariam di Lucca per il sostegno a Giuseppe!
Bruna
La vitellina Bruna proviene da un allevamento intensivo di mucche sfruttate per la produzione di latte della provincia di Verona. Il suo trasferimento ad Ippoasi è stato possibile grazie ad un sequestro dell’allevamento causato dalle gravissime condizioni in cui versavano gli animali.Â
Quando abbiamo ricevuto le fotografie dei bovini ingabbiati, non abbiamo potuto voltare le spalle a queste creature: erano letteralmente affondate nel fango delle loro minuscole stalle, tanto che alcune di esse vi siano morte affogate dal momento che vivevano in una incuria tale da deperire di stenti e fame.Â
Bruna è approdata al rifugio nell’aprile 2024 grazie all’intercessione di LAV Verona, che ci sostiene nelle spese del suo mantenimento. Bruna non potrà più ritrovarsi con le sue compagne e la sua famiglia, ma vivrà nel rispetto e nella cura che merita, sicura nel gruppo bovino del rifugio!
Si ringraziano Lav sezione Verona e Cinzia di Firenze per il supporto a Bruna!
Bruna
Ercolino
Ercolino
La storia di Ercolino è un monito per tutte quelle persone che credono possa essere lo sfruttamento che può essere non condannato, che possa esistere un modo etico di violare il consenso e la libertà di altri individui per uno scopo personale, che sia di arricchimento o altro genere.
La sua mamma Macchia, infatti, è nata in un piccolo ecovillaggio toscano, allo scopo di produrre latte per chi la deteneva. Le mucche, si sa, sono animali mammiferi, e producono secrezioni mammarie solamente se necessario, e quindi dopo aver partorito cuccioli da nutrire e crescere.
Macchia ha dato alla luce figli che le sono stati strappati (magari non subito, come accade nella filiera di produzione intensiva, ma di sicuro senza consenso e con violenza o inganno) ed è stata munta. Munta a mano, come nelle fattorie meravigliose che ci descrivono per propinarci prodotti d’eccellenza.
La mungitura a mano ha causato gli stessi risultati di quella a macchina: dopo anni di sfruttamento, Macchia ha sviluppato una mastite che si è cronicizzata, arrivando a far pesare le sue mammelle circa 30 chili. Ne ha portato il fardello per tutta la vita.
Ercolino era il suo ultimo figlio. Essendo nato maschio, sarebbe finito al mattatoio con lei, che ormai non era più utile, vista la sua condizione fisica. Grazie ad una segnalazione, siamo intervenuti e abbiamo potuto sventare la loro morte: hanno vissuto fianco a fianco nell’amore più tenero fino al 2020, quando Macchia è morta di vecchiaia , in un giorno di sole. Ercolino è diventato un pilastro ippoasiano e ha dato il benvenuto a tantissime simili e non solo.
Grazie a Serena di Firenze, Lav sezione Roma, Frenky ed Elisa di San Giovanni Valdarno, a Maria Sole e Gianmarco per supportare mensilmente Ercolino.
Rosalia
Rosalia è una delle mamme del gruppo bovino ippoasiano. Nata in un allevamento intensivo in provincia di Mantova, a Suzzara, ha subito tutte le violenze tipiche e ben di più fra quelle che si esperiscono in luoghi orribili del genere.
Quando il suo allevamento è stato posto sotto sequestro per le condizioni degli animali all’interno, il proprietario ha cercato di trarre un ultimo profitto dai corpi delle mucche fertili e fisicamente sane, ingravidandole artificialmente allo scopo di appropriarsi del loro latte e dei loro cuccioli. Per fortuna il suo piano è fallito: Rosalia è partita verso la sua nuova casa, il Rifugio della Bubi, e ha dato lì alla luce l’unico figlio di cui potrà prendersi cura fino alla fine dei suoi giorni, il timido Giuseppe. Era il gennaio del 2015.
Qualche anno dopo, per via dei problemi di salute di uno dei responsabili, lei e il nucleo che si è formato nel tempo sono state trasferite ad Ippoasi, dove vivono tuttora.
Rosalia è diventata sempre più affabile e dolce, anche se ci guardiamo bene dall’avvicinarla troppo perché sappiamo che non ha estremo piacere!
Si ringraziano Mauro da Riga e Maria Concetta di Murano per il sostegno a distanza dato a Rosalia.
Rosalia
Magda
Magda
Magda è l’altra mamma del gruppo bovino ippoasiano.
E’ venuta al mondo nello stesso allevamento intensivo della sua compagna Rosalia, a Suzzara (Mantova), e ha una storia analoga alla sua. Non era previsto che sopravvivessero, e invece sono riuscite a godere persino del sollievo di restare insieme anche nello spazio di libertà del loro lieto fine.
Magda è diventata madre qualche giorno dopo Rosalia, quando ha dato alla luce una vitella dallo sguardo luminoso e commovente.
Margherita non è stata mai separata dalla sua famiglia ed è cresciuta forte e sana grazie alle attenzioni della sua famiglia.
Margherita
Anche Margherita è nata libera. Non ha mai esperito violenza e abuso, non è mai stata ingravidata a forza e privata senza consenso della sua prole. Le sue mammelle non sono mai state agganciate ad una macchina che le ha spremute fino a farla morire di fatica e dolore.
Margherita ha bevuto tutto il latte che le serviva dalla sua mamma Magda. Anche dopo lo svezzamento, avvenuto naturalmente, non ha smesso di avvicinarsi alle mammelle per cercare conforto materno e rassicurazione.
Margherita è una mucca timida e schiva, come il suo fratellastro Giuseppe. Entrambi evitano i contatti con le persone umane, probabilmente grazie all’imprinting delle loro madri.
La sua bellezza è indescrivibile, soprattutto quando si lancia in corse di eccitazione estrema all’arrivo dei nuovi carichi di fieno.
Grazie per il sostegno mensile a Margherita offerto da Marilena di Chiesina, Samuele di Valenza, Francesco di La Spezia e a Stefano di Milano per il sostegno a Margherita!