Peppa è morta di vecchiaia martedì scorso.

L’abbiamo accompagnata con un’eutanasia: un modo per andarsene che vorremmo fosse concesso anche alla nostra specie, anche nel paese in cui abitiamo.
Peppa, nelle ultime settimane, manifestava una grave artrosi lombare e una difficoltà deambulatoria che era diventata letteralmente invalidante. Peppa si è addormentata tra le nostre braccia e i nostri baci, grazie alla delicatezza e alla cura del nostro veterinario Alessio.

Peppa ha vissuto da persona libera ed è morta da persona libera.
Non dimenticheremo mai la sua carismatica tempra, la sua generosità e preoccupazione non appena un altro maiale sembrava essere in difficoltà, il suo fastidio nell’essere toccata dagli umani, che si è affievolito con l’età. Non dimenticheremo la gioia nel ricevere i suoi frutti preferiti a pranzo e a cena, nell’essere servita da noi, nel tuffarsi a bagno nel fango della pozza. La gioia di dormire beatamente nel giaciglio di fieno sotto il riparo pancia contro pancia prima con Gorgo ed Enea, poi con Gorgo, poi con Wasabi, poi con Wasabi e Pyxis.

La gioia di spaventare cinghiali e mucche solo con uno sguardo, di girovagare per Ippoasi, di oziare nella terra scavata e fresca, nell’essere chiamata per nome al momento della pappa.

La vita è questo è molto altro: è il fastidio per la pioggia, per l’umidità degli anni che passano, per le mosche che mordono, è la fatica di invecchiare, di camminare con l’artrosi, il trauma di essere sottomessa da una maiala più carismatica, l’autorevolezza di ricordare i propri confini alle altre non umane, è lo zoppicare claudicante, il caldo afoso che non fa respirare.

Peppa ha vissuto tutto questo e molto di più.
Grazie Angela, Stella, Maria Concetta e a tutte le persone che hanno sostenuto economicamente Peppa in questi anni attraverso l’adozione a distanza.

Siete state immense. Come lei. ♥️

Rest in power, sorella. ❤️‍🔥

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